Il Papa in preghiera: vicino alla Francia e ai pompieri eroi
Immagini ricordano crollo delle vele dopo il terremoto del 1997. Domani alle 18.50 suoneranno campane Basilica
"Il Papa è vicino alla Francia, prega per i cattolici francesi e per la popolazione parigina sotto lo shock del terribile incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame. Assicura le sue preghiere per tutti coloro che cercano di far fronte a questa drammatica situazione": così in un tweet, stamattina, il direttore della Sala Stampa vaticana Alessandro Gisotti.
Ieri sera il portavoce aveva affermato: "La Santa Sede ha accolto con incredulità e tristezza la notizia del terribile incendio che ha devastato la Cattedrale di Notre Dame, simbolo della cristianità in Francia e nel mondo".
"Esprimiamo vicinanza ai cattolici francesi e alla popolazione di Parigi e assicuriamo le nostre preghiere per i pompieri e quanti stanno facendo il possibile per far fronte a questa drammatica situazione".
Notre-Dame, cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell'umanità, è stata divorata da un maxi incendio, ma la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata preda per più di un'ora delle fiamme."L'incendio è spento, ma la stabilità della cattedrale e la profondità strutturale del danno sono ancora incerti", ha detto il segretario di Stato francese all'Interno, Laurent Nunez, arrivato sul posto all'alba.
E' convocata alle questa mattina una riunione di esperti che faranno il punto con i vigili del fuoco, anche per capire se questi potranno continuare la loro missione all'interno della cattedrale. "Sul posto - ha detto Nunez - sono ancora al lavoro un centinaio di vigili del fuoco con otto mezzi antincendio. La questione - ha concluso - è strutturale: sapere come l'edificio resisterà al gravissimo incendio che ha subito la notte scorsa".
La volta della navata centrale di Notre-Dame a Parigi è crollata in alcune sezioni e sul transetto, dove poggiava la guglia: è quanto si vede nelle prime immagini riprese dall'interno della cattedrale nella notte dai vigili del fuoco. Dalle voragini sulla volta si vedono i bagliori della struttura del tetto che ancora brucia. I rilievi in marmo appaiono bruniti dal fumo e in fondo all'abside si vede la croce dell'Altare maggiore. A terra pezzi di legno fumante. Piangono i parigini, si ferma la politica, come ha voluto il presidente Emmanuel Macron, che proprio stasera avrebbe dovuto annunciare in diretta tv importanti riforme.
E che, in preda alla commozione, ha dato il primo segnale di riscossa: "La ricostruiremo tutti insieme". Non lo dimenticheranno i tanti parigini che sono usciti di casa e hanno raggiunto sul parapetto della Senna, a sud dell'Ile-de-la-Cité, i turisti allontanati dalla spianata della cattedrale subito dopo le 18:50, quando le fiamme hanno cominciato a divampare su un'impalcatura. I lavori di ristrutturazione, un cantiere gigantesco, erano cominciati da pochi giorni.
In particolare era da ristrutturare e rinforzare il tetto della cattedrale, quello che - sotto la violenza delle fiamme e il peso della guglia - è crollato e adesso tutti sono con il fiato sospeso per capire se anche la preziosa volta che sovrasta la navata centrale è stata distrutta. Non ci sono feriti tra i fedeli o i turisti, l'unico in gravi condizioni è un pompiere, uno dei 500 intervenuti con ingenti mezzi per tentare di domare le fiamme che continuavano ad avanzare inesorabili.
Non si sono visti Canadair, perché lanciare bombe d'acqua dall'alto avrebbe potuto causare danni se possibile peggiori. A tarda sera, le fiamme erano meno intense, i pompieri hanno annunciato che la struttura della cattedrale "è salva". Il rettore ha aggiunto che reliquie preziose come "la corona di spine" di Cristo - stando alla tradizione - è intatta.
Redazione Internet - Avvenire
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